Nazareth

Drum Bun Family 2.0 famiglie

31 agosto 2016
News

Alcuni volontari del gruppo Drun Bun, sposati e con prole, si sono posti più volte l’interrogativo di come mantenere un impegno simile a quello vissuto in gioventù in Romania e Albania condividendolo però con la propria famiglia. Ragionandoci insieme, grazie anche ai suggerimenti di Don Pier Codazzi, si è giunti a comprendere che il cuore dell’esperienza di volontariato risiede, più che nell’aiuto portato, nel valore dell’incontro con l’altro. Se gestire un grest in un paesino albanese portandosi al seguito tre bambini piccoli è sicuramente difficile, non è però altrettanto complicato organizzarsi per incontrare altre persone, in particolare altre famiglie. È nata così l’esperienza delle ‘Famiglie Drun Bum’, iniziata lo scorso anno in Calabria.

Parallelamente, insieme ai giovani calabri di “Green Hub”, dell’Associazione di volontariato Go’el e della cooperativa sociale “Il Segno”, si è avviata la programmazione delle attività da svolgere durante la permanenza a Scarcelli.

Verso metà agosto la carovana composta da dieci adulti e quattordici bambini, di età compresa tra uno e otto anni, è arrivata in Calabria. Il bilancio dell’ esperienza emerge dall’ entusiasmo con cui Samuele Lanzi ci racconta della “ricchezza emersa dalla condivisione di tempi, spazi e relazioni con le altre famiglie.” Un aspetto particolarmente apprezzato dai piccoli che, come rileva Gilberto Girardi, “hanno vissuto con gioia e spensieratezza ogni singolo momento, sia le attività pensate per loro, sia la semplice vita comunitaria.” A tutti gli adulti sono rimasti impressi gli incontri, sia con alcuni testimoni privilegiati, come il prete antimafia Don Ennio Stamile, che con le famiglie contattate da Green Hub. Si è passati dalla visita a casa di anziani che hanno narrato alcune tradizioni locali, alla giornata di scambio con i rappresentanti della Pastorale Famigliare di Cosenza.

Mentre si riguardano le foto della vacanza in un territorio, come sottolinea Sara Cravedi “duro ma nello stesso tempo molto accogliente e ricco di sorprese”, emerge la gratitudine per chi ha seguito con attenzione il gruppo, in particolare Giuliana e Suor Tiziana, discreta ma preziosa guida spirituale del gruppo.