Nazareth

BUON VIAGGIO!

15 novembre 2018
Gnews
servizio civile

Un anno è passato, l’avventura è terminata e l’anima si è arricchita.
Vogliamo raccontarvi brevemente, anche se non sarà facile, questo anno di Servizio Civile Nazionale a Giona.

Il percorso è iniziato con l’alfabetizzazione a minori stranieri non accompagnati e adulti e fin dal primo momento la nostra volontà è stata quella di interagire, conoscere i ragazzi e la realtà che li circonda. Un altro importante contributo è stato il doposcuola, dove ci siamo sentiti degli insegnanti sempre pronti a sostenere e motivare chi studiava con noi.

Giona però è molto di più, perché ci ha concesso l’opportunità di crescere e di far crescere, di giocare e di stabilire un ponte, un contatto diretto ed umano con queste persone, e siamo convinti che il nostro passaggio qui non sia stato vano e inconsistente, ma che anzi, abbia lasciato un segno tanto a noi quanto a loro.
Lo sport e le attività ad esso legate sono sempre state un appuntamento fisso (basti pensare alla neonata squadra di calcio a 5 Sant’Ilario – Giona), dove i nostri si sono sempre affrontati con un gran spirito di correttezza inculcatogli dagli educatori di riferimento, e da un affiatamento non indifferente, in grado di abbattere qualsiasi barriera culturale e linguistica. L’esempio più calzante è rappresentato dalla giornata di sport integrato tra minori stranieri ed i ragazzi della comunità Fiever.

Le attività che abbiamo organizzato sono state molteplici, dai momenti di incontro per le festività a vere e proprie scampagnate, condite da giochi e pic-nic, dalle gite didattiche (guai ad imparare qualcosa) alle giornate acquatiche passate in piscina o al Trebbia.

I momenti che però ci hanno regalato maggiori emozioni si sono in realtà rivelati quelli passati a stretto contatto con i pensieri, le risate e le “incazzature” dei nostri ragazzi (già, ci siamo affezionati poco…).

Auguriamo ai futuri Servizi Civili Nazionali di cogliere questa opportunità al volo, di lasciarsi trasportare dagli imprevisti, di allargare le prospettive e di regalare e concedersi il più possibile, perché la ricompensa alla fine del viaggio sarà enorme ed inestimabile.

“Comunque vada, per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale”.