Venerdì 1 ottobre abbiamo festeggiato un anno di falegnameria Sharewood.
Durante questo anno Sharewood è stato un luogo attraversato da diversi progetti ma soprattutto da tante persone, che ci hanno sorpreso e motivato a pensare e ripensare alle cose che si possono fare attraverso il legno.
A partire dalla presenza costante dei minori stranieri accolti dalla cooperativa Nazareth, target “originario” del laboratorio, abbiamo incrociato la strada di altri ragazzi minorenni che hanno trovato in Sharewood uno spazio di creatività e di espressione delle proprie capacità e personalità: i minori del centro diurno di neuropsichiatria del Gruppo Gamma che hanno iniziato lo scorso autunno e non hanno mai smesso, neanche durante l’estate di venire in laboratorio; i ragazzi del progetto a contrasto della dispersione scolastica “Cre_Wave” che hanno mantenuto un accesso settimanale da gennaio fino a maggio; alcuni studenti della scuola secondaria di primo grado di Cremona che sono stati coinvolti dalla Prefettura in un percorso di riparazione e infine i ragazzi che vengono intercettati dai nostri presidi educativi e da progetti che hanno per obiettivo la prevenzione del disagio giovanile.
Nel corso di questo anno abbiamo poi avuto la possibilità di collaborare con il progetto degli Orti Sinergici del Comune di Cremona, e con due associazioni territoriali Associazione il Fiocco e Cremona Urban Bees sostenendole nelle loro attività di tutela dell’ambiente e di riciclo.
Abbiamo inoltre sperimentato il tema del lavoro sia in ingresso che in uscita: da poco, infatti, Sharewood ospita il suo primo tirocinante e ad un minore straniero non accompagnato è stata data la possibilità di lavorare all’interno di una vera e propria falegnameria.
Insomma, un anno decisamente intenso e ricco di opportunità di crescita non solo per i ragazzi ma in primis per la nostra Cooperativa.
Un sentito grazie va, infine, alla famiglia Ferrari che continua a sostenerci e a condividere con noi questo lavoro di cura nei confronti delle persone e del territorio che abitano.
